Questa è una delle notizie pubblicate sul Giappone. Ecco l’elenco completo:
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Se pensate che mangiare giapponese equivalga a piluccare sushi vi sbagliate di grosso. Il pesce crudo adagiato sul riso è di certo il piatto nipponico più conosciuto al mondo, ma in patria (e non solo) tutti impazziscono letteralmente per il ramen, gli spaghetti in zuppa diventati un simbolo dell’identità nazionale al pari del monte Fuji. Importato in Giappone dai mercanti cinesi a inizio Novecento, il ramen è entrato decisamente nella cultura popolare nipponica dopo la Seconda Guerra Mondiale. «Il Paese era allo stremo: il grano importato dagli occupanti americani era fondamentale per sfamare i giapponesi» spiega Geroge Solt, professore di storia all’Università di New York, che ha consacrato i suoi studi al ramen.
Un pacchetto rettangolare di spaghetti liofilizzati con due bustine di condimenti anch’essi disidratati che ha sfamato generazioni di giovani giapponesi e non solo loro. Ogni anno nel mondo si consumano circa 95 miliardi di porzioni di instant ramen, la metà dei quali in Cina, un vero successo planetario.
I MUSEI DEDICATI AL RAMEN
A Yokohama, nel 1994, hanno invece aperto lo Shin-Yokohama Raumen Museum (www.raumen.co.jp), un parco a tema la cui logica è la stessa della Minitalia: riprodurre in un solo posto tutte le attrazioni di un Paese. Solo che qui l’attrazione è una: il ramen. E l’idea è condensare in un unico spazio piccole botteghe che permettono di assaggiare il ramen in tutte le sue varianti regionali.
CHE COS’È IL RAMEN?
Generalmente nei menu i ramen vengono divisi in quattro varianti in base al tipo di brodo: Shio (brodo chiaro e salato), Tonkotsu (realizzato con ossa di maiale), Shòyu (molto scuro a base di pollo e verdura) e Miso (condimento derivato dai semi di soia gialla), ma esistono diverse varianti regionali, tra cui quella di Sapporo (che mischia carne trita di maiale e frutti di mare) è tra le più ricercate.

DOVE MANGIARE IL RAMEN A MILANO
A Milano che precorre le mode anche in campo alimentare ci sono diversi locali dedicati esclusivamente al ramen. Tra i primi Zazà Ramen (www.zazaramen.it) che ne offre una versione globale con tutto italiano, e Casa Ramen (www.casa-ramen.it) nel quartiere Isola, un locale piccolo e sempre affollato consacrato ai brodi. Oppure, tra gli ultimi nati Ramen a mano (via Lomazzo 20) dove sono cinesi (e pazienza) ma puoi scegliere addirittura lo spessore della pasta e si vantano di essere specializzati nei progenitori del ramen giapponese, i Lamian, che arrivano direttamente dalla Via della Seta.
DOVE MANGIARE IL RAMEN IN ITALIA
A Torino un italiano ha aperto RamenYa Luca (via San Domenico 24F ), mentre da provare (non solo per i ramen) Kokoroya (via Piave 9), trenta metri quadrati di pura cultura culinaria giapponese con cinque coperti. Ma il ramen ormai è una marea crescente che arriva a Padova, nel piccolo Ciao Sakura (via Piovese 40) che sembra in tutto e per tutto un ramen bar giapponese; oppure a Sesto San Giovanni (Mi), dove da anni la trattoria Yoji (via XX settembre 22) prepara immense ciotole di ramen.

I LIBRI DEDICATI AL RAMEN
E se vi è venuta una irrefrenabile voglia di ramen ma non avete un ristorante a portata di bacchette, avete due alternative (oltre a volare in Giappone, chiaro). La prima consiste nel cucinarvelo da soli, magari con l’aiuto di alcuni libri di cucina recentemente usciti. Come Il libro del ramen, di Stefania Viti, edito da Gribaudo e dedicato alle sue mille varianti. O seguendo gli ottimi consigli per fare il ramen in casa anche in Tokio, le ricette di culto, edito da Guido Tommasi.