E se oggi ci preparassimo un bel ramen? Lo so che non è proprio il piatto della nostra quotidianità, qui in Italia, ma a ben guardare è davvero semplice. Come dei tagliolini in brodo, più che altro. E con il piacere (impagabile) di preparare la pasta in casa. Il ramen, infatti, al contrario di quel che si possa pensare, è un piatto di origine cinese, tuttavia non è chiaro quando fu introdotto in Giappone. Anche l’etimologia della parola ramen è molto dibattuta. Secondo una teoria è la pronuncia (giapponese) del cinesela mian, che significa «tagliatelle tirate a mano». Secondo un’altra teoria la parola deriva dalāomiàn,lo mein, dove in cantonese significa «mescolare», e il nome si riferisce al metodo di preparazione effettuato mescolando le tagliatelle con una salsa. Inizialmente piatto simbolo del mangiare fuori, negli anni è così cresciuta la sua popolarità da arrivare all’invenzione dei noodle instantanei di Momofuku Ando, presidente della Nissin Foods, che è tuttora ritenuta la più grande invenzione giapponese del XX secolo. Il ramen istantaneo permise infatti a tutti di preparare questo piatto aggiungendo semplicemente acqua bollente. Così dagli anni ‘80 è diventato un piatto iconico nella cultura del Sol Levante, tanto da aprire a Yokohama, nel 1994, un museo dedicato a questo tema. La ricetta che vi proponiamo oggi è tratta dal bellissimo libro Little Library Cookbook, raccolta di ricette ispirate ai romanzi. Il ramen, in particolare, è un riferimento a Kitchen, il romanzo di Banana Yoshimoto. Buona cucina!