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Giorno per giorno nell’arte | 27 ottobre 2022


Il restauro di un dipinto di Palazzo Sursock a Beirut: è un’Artemisia Gentileschi | Spento il Dan Flavin della facciata dell’Hamburger Bahnhof | Un corso di gestione dei patrimoni artistico-culturali con Intesa Sanpaolo | Scoperti i resti di una torre militare a Volubilis, in Marocco | La morte di Pierre Soulages | La giornata in 13 notizie

«Untitled» (1996), di Dan Flavin alla Hamburger Bahnhof. © Nationalgalerie Staatliche Museen zu Berlin / David von Becker

Il restauro di un dipinto di Palazzo Sursock a Beirut: è un’Artemisia Gentileschi. Un dipinto salvato dalle macerie dello storico Palazzo Sursock, distrutto dalla doppia esplosione che il 4 agosto 2020  nel porto di Beirut ha causato più di 200 morti e ridotto gli edifici in macerie, è stato identificato come un’opera a lungo ritenuta perduta di Artemisia Gentileschi. Il dipinto è attualmente in restauro presso il J. Paul Getty Museum di Los Angeles prima di tornare nella sua antica residenza a Beirut. Lo ha annunciato il museo americano. Di grandi dimensioni e raffigurante una scena con Ercole e Onfale, l’opera ha subito danni ingenti. Le immagini attuali mostrano strappi su tutta la tela, tra cui una lunga lacerazione frastagliata che corre lungo il ginocchio e il polpaccio di Ercole. Timothy Potts, direttore del J. Paul Getty Museum, descrive l’«Ercole e Onfale» come «una delle più importanti scoperte recenti all’interno del corpus di Artemisia Gentileschi, che dimostra la sua ambizione di raffigurare soggetti storici, cosa praticamente inedita per un’artista donna del suo tempo». [Claire Voon]

Spento il Dan Flavin della facciata dell’Hamburger Bahnhof. Nei giorni in cui la Germania cerca di ridurre il consumo di elettricità  a causa della crisi energetica, un’opera di Dan Flavin commissionata dall’Hamburger Bahnhof di Berlino per la prima volta in 26 anni non illumina la facciata del museo berlinese. Il 18 ottobre i due curatori Sam Bardaouil e Till Fellrath, di recentemente nominati direttori del museo, hanno spento il lavoro al neon dell’artista statunitense che fin dall’apertura del museo, nel 1996, aveva illuminato le finestre e la facciata in pietra dell’edificio con luci verdi e gialle. [Anna Larkin]
Un corso di gestione dei patrimoni artistico-culturali con Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo avvia la terza edizione del Corso executive in «Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate» per favorire la crescita delle competenze dei professionisti che operano nel settore come elemento qualificante del sistema culturale italiano. Le prime due edizioni, realizzate nel 2021 e nel 2022, hanno suscitato uno straordinario interesse con quasi 1.300 domande di iscrizione e si sono concluse con 67 diplomati. Con queste premesse, Intesa Sanpaolo ha deciso di proporre una terza edizione del corso, nato dall’esperienza acquisita negli anni con Progetto Cultura, il programma della Banca che dal 2011 tutela, gestisce e valorizza le collezioni di Intesa Sanpaolo formate da oltre 35 mila opere, le Gallerie d’Italia con i musei a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, l’Archivio Storico del Gruppo, il progetto Restituzioni. Informazioni e costi sul sito dove è possibile compilare la domanda di ammissione al corso a partire dal 27 ottobre 2022 al 27 novembre 2022. [Redazione]

Scoperti i resti di una torre militare nel sito romano di Volubilis, in Marocco. Nel sito archeologico di Volubilis, in Marocco, un team di archeologi polacchi e marocchini ha rinvenuto una torre di osservazione militare dell’epoca dell’Impero Romano. La scoperta è importante per lo studio dei sistemi di fortificazioni romane erette ai confini dell’impero, come ha dichiarato Maciej Czapski, archeologo, dottorando dell’Università di Varsavia. In particolare sono stati trovati fondazioni e frammenti murari per un’altezza di circa 80 centimetri, e un tratto della scala interna e della pavimentazione sul lato sud che circondava l’edificio. Il muro esterno non è sopravvissuto. Simili torri militari di avvistamento sono state scoperte nel corso di scavi archeologici anche in ​​Scozia, Germania e Romania, ma finora mai in Marocco. Dagli anni ’40 del I secolo d.C. il Marocco (o come si chiamava all’epoca, la Mauritania Tingitana) faceva parte dell’Impero romano, ma era una realtà isolata e periferica. [Redazione]

Al Museo Etrusco di Villa Giulia le vicende della biga di Monteleone di Spoleto. A Roma, nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, l’intera giornata del 29 ottobre sarà ricca di novità e colpi di scena. Inizia con l’omaggio al fondatore del museo, l’archeologo Felice Barnabei, scomparso un secolo fa, strenuo difensore del patrimonio culturale del Paese: fu lui il primo a richiedere la restituzione della famosa biga etrusca di Monteleone di Spoleto (Pg) del VI secolo a.C., trafugata nel 1902 ed esposta al Metropolitan Museum di New York. Proprio alla vicenda di quel clamoroso furto, nel dibattito in programma alle 20, verranno riproposte le rivelazioni delle sedici lettere ritrovate per caso nella biblioteca di Ivrea (To), raccolte in volume nel 2018 da Guglielmo Berattino, che provano «in modo inconfutabile» che la biga è stata venduta illegalmente al Metropolitan il 14 aprile 1903 da Ortensio Vitalini, antiquario romano. È così emerso un nuovo quadro indiziario che ha portato ancora una volta il Comune di Monteleone a chiedere al Ministero della Cultura di riaprire la procedura giudiziaria internazionale per ottenere la restituzione del capolavoro: richieste più volte avanzate in passato senza esito. «La vicenda per ora è coperta da segreto istruttorio; non ci resta che attendere», ha detto la sindaca di Monteleone, Marisa Angelini. [Tina Lepri]

All’asta da Sotheby’s gli orecchini di Isabel la Chata. Il 9 novembre andranno all’asta da Sotheby’s a Ginevra un paio di orecchini con perle naturali e diamanti, appartenuti a Isabella di Borbone-Spagna (1851-1931), sorella maggiore del re di Spagna Alfonso XII, conosciuta comunemente come Isabel la Chata. Questi cimeli, di valore storico oltreché intrinseco, potrebbero essere acquistati dalla Casa reale spagnola (che già possiede altri pezzi della Chata), come a suo tempo fece re Juan Carlos con la tiara Cartier di sua nonna Victoria Eugenia. I gioielli sono stimati tra 28 e 32mila euro. [Redazione]

Una dichiarazione di Marco Lodola. «È un onore per me essere stato invitato negli Emirati Arabi a rappresentare l’arte italiana in occasione dei Mondiali di Calcio 2022. Grazie ad Avangart, Luca Beatrice, Marco Materazzi, Studio Prodesign». 

Mostre che aprono

«Vite straordinarie. Arte tra viaggio ed esplorazione» alla Galleria d’Arte Berardi. Presentata in anteprima alla 32ma Biaf (Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, dove peraltro Berardi ha venduto agli Uffizi «Il viaggio tragico» di Ferruccio Ferrazzi) e ora proposta nella sua forma compiuta, la mostra «Vite straordinarie. Arte tra viaggio ed esplorazione» alla Galleria d’Arte Berardi di Roma è visitabile dal 27 ottobre al 24 novembre. «Nell’ambito del mio interesse per l’arte italiana tra Otto e Novecento, volevo riscoprire attraverso una sorta di “Gran Tour alla rovescia” il contributo degli artisti italiani al grande tema del viaggio» precisa lo storico dell’arte e gallerista Gianluca Berardi. «Ho avuto tra l’altro occasione di acquistare il corpus inedito di opere conservate nella “cassetta da viaggio” del pittore e diplomatico romano Odoardo Toscani, che nella seconda metà dell’Ottocento rappresentò il Vicino Oriente, dalla Tunisia alla Turchia, con “immediatezza espressiva, sensibilità luministica e indagine introspettiva dell’altro”, come scrive Elena Lago nel suo testo per il catalogo». La mostra amplia la sua indagine a Achille Vertunni, il cui «Mercato del Cairo»dalla splendida cornice originale costituiva il cuore del focus presentato a Firenze, Ippolito Caffi, Hermann Corrodi e Cesare Biseo per giungere a Guido Boggiani e Romualdo Locatelli, che spinsero le loro esplorazioni fino al Paraguay e alle Filippine. Immagine-icona della mostra è il «Ritratto di Pan Yuliang» di Umberto Coromaldi dedicato, come la definisce Berardi, alla «Frida Kahlo cinese», che grazie all’arte riuscì a riscattare tra Cina e Italia un oscuro passato di prostituzione e povertà. [Elena Franzoia]

«Dramma e Passione da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi» a Palazzo Montani Leone. Con oltre 30 quadri provenienti da Fondazioni bancarie, musei civici e privati, dall’Italia e dalla Gran Bretagna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Narni e Terni-Carit dal 27 ottobre all’8 gennaio propone a Palazzo Montani Leone a Terni la mostra «Dramma e Passione da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi», curata da Pierluigi Carofano con Tamara Cini. I dipinti dei due artisti citati nel titolo sono attribuzioni. In particolare, riguardo a quelli presentati come opera del Merisi, Carofano dichiara: «Un documento trovato l’anno scorso all’Archivio di Stato di Roma attesta che la “Maddalena addolorata” è del pittore; dell’altro, “La crocifissione di sant’Andrea”, una versione è a Cleveland, mentre questa è la cosiddetta versione “Back-Vega”, di cui ha scritto Mina Gregori». In mostra, oltre alla «Santa Cecilia con l’organo portatile, un’altra santa e un putto» del Cavalier d’Arpino dalla Fondazione Sorgente Group, anche una «Maddalena penitente» «della fase prebarocca di Mattia Preti, acquistata dalla fondazione Carit, oltre a Bartolomeo Manfredi, Orazio Gentileschi, un dipinto attribuito al Maestro di Hartford, Baglione Salini, Guercino e Guido Reni». La mostra comprende altre acquisizioni della Fondazione Carit come due dipinti attribuiti al fiammingo Sebastian Vrancx e uno a Giandomenico Cerrini. [Stefano Miliani]

«Vicino/lontano», a Palazzo delle Esposizioni. In occasione del 50mo anniversario della Convezione Unesco sulla «Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale», a Roma si tiene una mostra fotografica, «Vicino/lontano», a Palazzo delle Esposizioni dal 28 ottobre al 27 novembre, con 400 scatti realizzati da fotografi provenienti dai Paesi con il maggior flusso migratorio verso l’Italia. Un lungo racconto dedicato al patrimonio culturale dei Paesi che «i viaggiatori della disperazione» hanno lasciato. Immagini che costruiscono un ponte-dialogo tra i numerosi siti del Patrimonio Mondiale e quello Culturale Immateriale dell’Unesco. Tutte le foto sono state selezionate secondo cinque tematiche: «Insediamenti umani e movimenti dei popoli», «Spiritualità», «Feste, celebrazioni, artigianato, cibo ed espressioni artistiche», «Ambiente naturale, geo e bio diversità» e «Ritratti». [Tina Lepri]

Addii
Pierre Soulages. Il 25 ottobre è morto a Nîmes, in Francia, all’età di 102 anni Pierre Soulages, uno dei più famosi artisti francesi del dopoguerra. Lo ha annunciato la municipalità di Rodez, nel sud-ovest della Francia, dove Soulages nacque alla vigilia di Natale del 1919 da un padre artigiano e da una madre commerciante. Era uno dei principali rappresentanti della pittura informale, particolarmente noto per l’uso dei riflessi del colore nero, che chiama «noir-lumière» o «outrenoir». Pittura, incisione, litografia, con mallo di noce o bitume, declinava su tutti i supporti la sua ossessione per il nero che rivelava la luce. «Amo l’autorità del nero, la sua austerità, la sua evidenza, la sua radicalità. Il nero custodisce possibilità insospettabili», spiegava l’artista in un’intervista all’Agence France Presse del 2019. Tra i pochi artisti viventi a venire onorato da vivo con una mostra al Louvre, nel maggio 2014 Soulages ebbe il privilegio e la soddisfazione di assistere all’inaugurazione di un museo interamente dedicato alla sua opera a Rodez. [Redazione]

Fabio Carapezza Guttuso. All’età di 68 anni è morto Fabio Carapezza Guttuso, figlio adottivo del pittore Renato, e responsabile degli archivi del maestro bagherese. Malato da tempo, era nato a Palermo e viveva a Roma. Aveva guidato il Teatro Massimo dopo esser stato nominato, nel 2012, commissario straordinario dall’allora ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi. Era stato anche membro della commissione per il ripristino dei danni subiti dalla Galleria degli Uffizi e dall’Accademia dei Georgofili di Firenze dopo l’attentato del 27 maggio 1993. Fabio Carapezza Guttuso era stato poi anche al centro di una lunga vicenda giudiziaria per l’eredità di Renato Guttuso, che lo aveva visto contrapposto a Marta Marzotto. Il pittore di Bagheria, morto a Roma il 18 gennaio 1987, aveva nominato suo erede Carapezza, adottato poco tempo prima. [Redazione]

Piero Pacini. Il 21 ottobre è scomparso lo storico e critico d’arte Piero Pacini, nato a Tuoro sul Trasimeno (Pg) il 14 aprile del 1936. Aveva insegnato Storia dell’Arte nei licei di Cortona e Castiglion Fiorentino. È stato autore di numerosi studi monografici su Gino Severini dal 1967, curandone nel 2018 l’edizione italiana dello Zibaldone futurista. Ha anche scritto sulla cultura figurativa tra ’800 e ’900  (su tutti Giorgio Kienerk e Galileo Chini) ed ha indagato aspetti della civiltà figurativa fiorentina tra il Manierismo e la tarda età barocca. Per l’Accademia delle Arti del Disegno aveva curato il volume Le sedi dell’Accademia del Disegno edito da Olschki nel 2001. [Redazione]

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